L’attività fisica rende i nostri figli studenti modello?

L’effetto benefico dell’esercizio aerobico (esercizio) sul funzionamento cognitivo umano e sul benessere mentale è stato ben documentato. L’evidenza sugli effetti positivi dell’esercizio nella protezione dal declino cognitivo legato all’età e dai disturbi dell’umore è stata coerente. In una meta-analisi, è stato suggerito che l’esercizio fisico potrebbe migliorare le prestazioni degli anziani in vari test cognitivi, in particolare sui test del funzionamento esecutivo. In un’altra analisi sono stati invece analizzati gli studi randomizzati controllati esistenti sull’effetto dell’esercizio sulla cognizione e hanno concluso che l’esercizio è stato modestamente efficace nel migliorare le funzioni cognitive, incluse le funzioni esecutive e la memoria. Mentre ci sono stati risultati coerenti sull’effetto benefico dell’esercizio sulla promozione dell’invecchiamento sano ( senza alcun tipo di patologia ). Alcuni studi hanno riportato che l’esercizio fisico regolare e una migliore forma fisica erano associati a una miglioramento dell’ attenzione selettiva negli adolescenti, dell’inibizione della risposta negli studenti in età scolare ( ovvero, maggiore prontezza nei tempi di risposta ), e memoria di lavoro negli studenti delle scuole superiori . Ci sono anche studi documentati che non hanno trovato nessun beneficio a livello cognitivo nell’esercizio fisico cronico in determinate popolazioni, che per sono stati ampiamente criticati per il design povero ( e comunque si riducono a pochi casi isolati ).

Ricordiamo che è un parametro estremamente interessante andare ad indagare come questo tipo di concetto si sposa con quello della performance in altri campi della propria vita e non nell’attività fisica fine a sé stessa; vogliamo dire che effettivamente è un grosso beneficio riuscire a migliorare in altri campi della nostra vita, in generale, solo praticando con costanza e regolarità attività fisica.
L’articolo non è una ricerca meta analitica o sistematica, ma diciamo che impone comunque una serie di criteri per la selezione dei lavori da includere nalla sua sintesi:

1- Gli articoli devono essere stati pubblicati almeno dopo l’anno 1984;
2- Devono riguardare solamente soggetti in età compresa tra i 5 e i 18 anni;

3- La ricerca deve includere degli outcome attendibili circa la performance scolastica dei partecipanti agli studi;

Questa tipologia di requisiti sono importanti in letteratura dal momento che servono per dare un’impronta definita di quello che si vuole sintetizzare ( che è lo scopo delle revisioni sostanzialmente ). In questo caso possiamo chiaramente notare quale sia l’impronta che gli autori vogliono dare all’articolo in questione.
Per quanto riguarda l’attività fisica, gli articoli che sono stati inclusi non facevano una discriminazione né di tipo qualitativo ( quindi non spiegavano sostanzialmente sé uno sport o l’altro fosse più utile a livello di performance in altri campi poi ), né di tipo quantitativo ( non andavano ad indagare se un dato volume di attività in un determinato periodo di tempo potesse essere vantaggioso rispetto ad un altro ).
Teniamo a mente che indagini di questo tipo sono sicuramente eccitanti e potrebbero far parte di probabili futuri campi di ricerca. Non è da escludere che in letteratura esista già qualcosa a riguardo dato che stiamo parlando di un articolo del 2005.
Insomma, allo stato della presentazione di questa sintesi, sembra che l’attività fisica genuinamente migliori anche le performance scolastiche attraverso tutti gli studi che sono stati inclusi. Non è un dato che da solo può considerarsi conclusivo, ma sicuramente è da tenere in considerazione e di un’importanza vitale.
Sarebbe interessante osservare e indagare poi, con uno studio di più lunga durata, se questi ragazzi poi traducono questo potenziale in successi anche nella loro vita adulta. Una tipologia di studio del genere richiederebbe un maggior dispendio di risorse e tempo, ma sarebbe sicuramente un progetto ambizioso di cui varrebbe la pena avere memoria.

Referenze

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24149089

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