L’importanza della PCF

La corteccia cerebrale è divisa in 4 lobi: frontale, parietale, temporale e occipitale.

Non volendo intraprendere una lezione approfondita su tutte le regioni cerebrali ,  mi voglio soffermare sulla zona particolarmente sensibile agli stimoli emotivi, fulcro essenziale dell’attivazione dei neurotrasmettitori: Il lobo frontale con le sue specifiche aree corticali.


I lobo frontale è una delle zone più  estese del nostro cervello e la corteccia prefrontale (PCF) rappresenta più della metà di essa. La differenza sostanziale tra noi e gli altri mammiferi è proprio la grandezza di quest’ultima. Rispetto alle altre aree del cervello, la PCF è l’ultima a subire il processo di mielinizzazione (la mielina è una sostanza che ha funzione, oltre che protettiva, di isolare e accelerare la conduzione dello stimolo nervoso preservandone l’integrità) in quanto molto lento (si ipotizza che la sua massima formazione si ha intono ai 16 anni).

Perchè questo ritardo?

Per permettere una connettività più flessibile e plastica, in modo da garantire l’adattamento del sistema alle specificità dell’ambiente venendo plasmata anche da questo.

In particolare, qualsiasi stimolo emotigeno (emozionale) attiva le aree prefrontali (corteccia prefrontale) di questa zona, che ne interpreta la salienza e ne modula l’espressione attraverso una risposta adatta al contesto.

Le funzioni principali della corteccia prefrontale sono: inibizione, attenzione, problem solving, ragionamento, apprendimento, memoria, emozioni,  mantenimento on line delle informazioni, sequenza, ordine temporale, linguaggio e non per ultimo la personalità. Ad essa sono assegnate anche le funzioni tipiche esecutive: distinguere pensieri contrastanti, determinare il bene e il male, uguale e diverso, determinare le conseguenze delle attività che si praticano, fare delle aspettative e congetture basate sulle azioni e  agire su istinti e stimoli che se non soppressi stimoli potrebbero condurre a comportamenti sociali inadeguati.

A causa dell’ampia rete di connessioni anatomiche, la corteccia prefrontale dispone di una vasta gamma di informazioni interne ed esterne all’organismo. Essa sintetizza  queste informazioni allo scopo di regolare e modulare vari processi mentali e comportamentali.

E’ suddivisa  principalmente in due regioni:

  1. la corteccia dorsolaterale
  2. la prefrontale ventromediale

La corteccia dorsolaterale è una parte fondamentale dei processi esecutivi, quali comportamento strategico, pianificazione, astrazione e flessibilità cognitiva e working memory. La working memory è una memoria a breve termine che permette lo stoccaggio di informazioni in entrata e allo stesso tempo il loro recupero dalla memoria a lungo termine. Essa è essenziale nel pianificare un’ azione e consente di recuperare quanto abbiamo appreso in passato recuperando quanto serve nella memoria a lungo termine, per determinare il comportamento presente. Se si presentasse un contesto in cui ci fosse un comportamento che dobbiamo adottare, questa parte del cervello ci supporta facendoci reagire nel modo più opportuno riprendendo nella memoria a lungo temine, la medesima azione  che abbiamo fatto e provato, analizzandone i risvolti.

La prefrontale ventromediale è formata da una vasta rete di collegamenti che si estende nei centri emotivi che permettono di regolare e determinare le reazioni emotive. Una delle funzioni fondamentali di queste reti potrebbe essere quella di inibire le reazioni emotive, coordinandole con gli stimoli provenienti dal mondo esterno per rendere le azioni adeguate al contesto. E’ una zona coinvolta nell’elaborazione del rischio e della paura e di fondamentale importanza in quanto la Ventromediale ha uno stretto collegamento con gli organi del sistema limbico: ippocampo, amigdala, tegmento, ipotalamo e  nucleus accumbens. L’amigdala svolge un ruolo importante nell’innescare le reazioni emotive associate alla rabbia e alla violenza. A causa degli output diretti verso l’amigdala, la ventromediale svolge un ruolo nell’impedire tale comportamento. Vari studi hanno dimostrato che gli assassini impulsivi hanno una ridotta attività nella corteccia prefrontale e una maggiore attività nelle altre aree  come l’amigdala. Se non ci fosse questa parte cerebrale, un emozione quale ad esempio la gelosia esasperata, potrebbe dar luogo a reazioni istintive abnormi rispetto al giusto comportamento morale.

La corteccia prefrontale può essere suddivisa, inoltre, a livello funzionale in porzione di destra, sede delle emozioni negative, e la parte sinistra legata alle emozioni positive. Esse si attivano in maniera asimmetrica in risposta a emozioni e stati diversi in situazioni sociali diverse (Davidson, 2002).

Referenze:

  • ^ (EN) Yang Y, Raine A, 2, in Prefrontal structural and functional brain imaging findings in antisocial, violent, and psychopathic individuals: a meta-analysis, vol. 174, Psychiatry Res, novembre 2009, p. 81–8, DOI:10.1016/j.pscychresns.2009.03.012, PMC2784035, PMID 19833485.
  • ^ (EN) Miller EK, Freedman DJ, Wallis JD, 1424, in The prefrontal cortex: categories, concepts and cognition, vol. 357, Philos. Trans. R. Soc. Lond., B, Biol. Sci., agosto 2002, 1123–36, DOI:10.1098/rstb.2002.1099, PMC1693009, PMID 12217179.
  • ^ (EN) DeYoung C. G., Hirsh J. B., Shane M. S., Papademetris X., Rajeevan N., Gray J. R., 6, in Testing predictions from personality neuroscience, vol. 21, Psychological Science, 2010, pp. 820–828, DOI:10.1177/0956797610370159, PMC3049165, PMID 20435951.
  • ^ (EN) Finger, Stanley, Origins of neuroscience: a history of explorations into brain function, Oxford University Press, 1994, ISBN0-19-514694-8.
  • ^ (EN) Preuss TM, 1, in Do rats have prefrontal cortex? The Rose-Woolsey-Akert program reconsidered., The Journal of Cogntive Neuroscience, vol. 7, 1995, 1–24, DOI:10.1162/jocn.1995.7.1.1.
  • ^ (EN) Uylings HB, Groenewegen HJ, Kolb B, 1–2, in Do rats have a prefrontal cortex?, vol. 146, Behavioural Brain Research, novembre 2003, 3–17, DOI:10.1016/j.bbr.2003.09.028, PMID14643455.

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