L‘Amigdala e il sistema limbico

Che cos è il sistema limbico? Oggi vi parlo di un sistema che rappresenta il centro dei nostri pensieri, dei nostri ricordi e delle nostre emozioni.

E’ una parte tangibile del nostro cervello che ha il compito, pensate, di ricevere, decifrare e tramutare ciò che sentiamo e avvertiamo a livello emozionale in vere e proprie manifestazioni fisiche.

Questa parte si chiama sistema limbico la cui centralità di azione emozionale è rappresentata da una sua ghiandola: l’amigdala. L’amigdala che significa “mandorla”, è una piccola parte alla quale è attribuito i compito di ricevere e trasmettere tutti gli input di natura esclusivamente emozionale che avvertiamo.

Si può definire come un vero e proprio magazzino dove si stoccano i ricordi emozionali. Ci fa associare ad ogni ricordo il senso, il significato e anche l’importanza di ciò che è avvenuto. Disfunzione di questa rendono la vita asettica, spoglia, priva di significato come un armadio senza vestiti.

Tutte le passioni dipendono da essa ed anche le lacrime, che non so se sapete essere un segnale emozionale esclusivamente appartenente agli esseri umani, sono da lei stimolate. Ricerche asseriscono che  asportandola in toto o anche in parte, gli animali perdono ogni impulso a cooperare o a competere non provando più emozioni quali rabbia o paura. E’ un organo estremamente sensibile e ha il privilegio, in alcune delicate circostanze, di “rapire” completamente l’attenzione di tutto il cervello. Nel senso che tutti i segnali di entrata provenienti dagli organi di senso (vista, udito, gusto, olfatto e  tatto) consentono all’amigdala di analizzare ogni esperienza andando, per così dire, a definirne il significato rispondendo a domande del tipo: E’ qualcosa che odio? Qualcosa che amo? Qualcosa di cui ho paura?

Se le risposte configurano una situazione di allarme l’amigdala spedisce immediatamente un messaggio di crisi a tutte le parti del cervello. Possiamo paragonare l’amigdala alla sala operativa del 115 dei Vigili del Fuoco che risponde per far fronte alle emergenze ogni qualvolta vi sia necessità. In caso di allarme per paura, ad esempio, l’amigdala invia messaggi di emergenza e tutte le parti principali del cervello; stimola la secrezione degli ormoni che innescano la reazione di combattimento o fuga, mobilita i centri del movimento e attiva il sistema cardiovascolare, i muscoli e l’intestino. Altri segnali vengono utilizzati per secernere quantità di adrenalina e al tronco cerebrale, dando al volto la tipica  espressione di spavento. Contemporaneamente, i sistemi della memoria sono chiamati ad imprimere con precedenza assoluta  ogni tipo di informazione utile nella situazione di emergenza contingente. La risposta dell’amigdala a input sensoriali ha un effetto immediato in quanto le informazioni derivanti dagli organi di senso (quali occhio e orecchio) vanno al talamo e direttamente all’amigdala mediante un fascio nervoso diretto. La risposta più elaborata e raffinata è affidata poi alla neocorteccia (cervello in concreto) il quale ha tempi più lunghi per percepire i messaggi (la mente razionale). L’amigdala è un grosso archivio emozionale della memoria ed agisce per associazione dei ricordi. Quando ciò che accade nel presente ha una somiglianza con ciò che è accaduto in passato, inequivocabilmente avremo una risposta stereotipata  secondo modalità fissate molto tempo fa. Tale risposta è colma di  pensieri, emozioni e reazioni apprese e ancorate in risposta ad eventi anche solo vagamente analoghi a quelli trascorsi ma tuttavia, abbastanza simili da metterla in allarme. La reazione “precipitosa” dell’amigdala, in condizioni del ricordo di una trascorsa situazione pericolosa carica di valenze emozionali, diviene incontrollata se alcuni vividi ricordi emozionali dovessero risalire ai primi anni di vita e riguardano il rapporto fra il bambino e chi si prendeva cura di lui. Mi riferisco ad eventi traumatici quali percosse, violenze e molestie. Il pensiero razionale subentra sempre dopo la reazione primitiva e grossolana dell’amigdala. Mentre l’amigdala è deputata per scatenare una reazione ansiosa e impulsiva ad una situazione allarmante, altre aree del cervello emozionale si organizzano per fornire una risposta adeguata e coerente, più adatta alla situazione. Siamo costantemente sotto il controllo della corteccia prefrontale che cerca di elaborare la giusta risposta anche se talvolta prevale l’impulso grossolano.

Refrenze:

Intelligenza Emotiva, D. Goleman, ed. CDE, Milano
2. Psicologia – Fisiologia, Francis Leukel, ed. Zanichelli, Bologna
3. Neorofisiologia Umana, Arthur C. Guyton, ed. Il Pensiero scientifico, Roma

Bottaccioli, Psiconeuroendocrinoimmunologia: i fondamenti scientifici delle relazioni mente-corpo. Le basi razionali della medicina integrata, Milano 1995, 20052.

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